Se, in alternativa alla stesura di bilanci sempre più faticosi, trovano il tempo per scrivere libri amministratori di grandi città, anche il sindaco di Roburent, nonché assessore alla Cultura della Comunità Montana, ha voluto ritagliare un po' di spazio alla fantasia e al tormento del piacere della scrittura. Dopo una quindicina di opere incentrate prevalentemente sul territorio - la storia, il folclore, il turismo - Bruno Vallepiano ha ripreso un suo manoscritto d'oltre vent'anni fa, lo ha totalmente rifatto, e se ne è uscito ora con un romanzo noir -"Violazione di domicilio" - in piena regola, ambientato però non nei luoghi a ciò deputati (l'America spietata e tentacolare, le grandi  città insidiate dalla mafia, dal malaffare e dalla malavita), ma nelle Valli monregalesi, ora innevate, ora primaverili o autunnali, popolate (quelle che ancora lo sono) di gente nostra.
Gariola è il nome di fantasia del paese in cui ha immaginato una storia misteriosa che si diparte dalla morte non accidentale di un vecchio montanaro solitario. Dietro quella, secondo le convenzioni del poliziesco e del romanzo noir, si nasconde una vicenda intricata, torbida e inquietante che un detective non professionale -Mauro Bignami - riuscirà a dipanare insieme col capitano dei carabinieri, un aostano di nome Bertinot. Dai monti a Mondovì a Torino, la ricerca diviene incalzante, e costa cara a qualcuno che manifesta pericolose curiosità, ma giunge alla dolorosa rivelazione finale che, ovviamente, non sveleremo. Ad una prima affrettata lettura (il libro è stato presentato solo venerdì alla Biblos dall'attivissimo col. Errani in colloquio con l'autore; ed abbiamo appena avuto modo di assaporarlo qua e là), ci è parso ben congegnato e scritto in modo fluido e avvincente. Con una varietà di personaggi e di scorci che incuriosiscono e intrigano. Meriterà tornarci su.

Ernesto Billò su "L'Unione Monregalese" del 17.12.08